tutti i droni e le navi impegnate a cercare il sommergibile disperso
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Dal 18 giugno si sono perse le tracce del Titan, il sommergibile diretto al relitto del Titanic, della compagnia OceanGate Expeditions con a bordo 5 passeggeri. Si tratta di Stockton Rush, il presidente e inventore della società, il pilota Paul-Henry Nargeolet, Hamish Harding, un miliardario britannico, e Shahzada Dawood, un uomo d’affari pakistano, insieme il figlio Sulaiman.

Dopo quasi due ore dall’immersione, il sommergibile ha perso il contatto con la nave madre Polar Prince. L’ossigeno a bordo del Titan sarebbe finito intorno alle 12 (ora italiana) di giovedì 22 giugno, secondo le stime di alcuni esperti. In corrispondenza della zona dove il sottomarino è scomparso, domenica 18 giugno, si sono sentiti alcuni rumori sottomarini, rilevati dai sonar di un aereo canadese impegnato nelle operazioni di ricerca, e che potrebbero essere associati a colpi contro la superficie interna del sottomarino effettuati dai passeggeri. Sono impegnati nelle ricerche la Guardia costiera e la marina statunitense, la Guardia costiera canadese e i mezzi della OceanGate Expeditions, ma anche una nave francese, la Atalante.

L’entrata degli uffici della compagnia OceanGate a Everett, Washington

David Ryder/Getty Images

I mezzi di soccorso di superficie

Le ricerche del sottomarino, diretto al relitto del Titanic, sono ancora in corso, e sono stati impiegati mezzi statunitensi e canadesi, ma anche una nave francese. La Deep Energy e la Skandi Vinland hanno raggiunto la Polar Prince. La Guardia costiera canadese ha schierato la John Cabot, la Ann Harvy, la Terry Fox, l’Atlantic Merlin e la rompighiaccio Ccgs Kopit Hopson 1.752. Inoltre, si sono aggiunte alle operazioni di soccorso anche la nave privata Horizon Arctic e la Glace Bay, per l’assistenza medica. Per quanto riguarda i mezzi aerei, sono stati impiegati un P-8 Poseidon, dotato di sonar, un P-3 Orion, che ha rilevato i colpi, e quattro C-130 Hercules.

I mezzi di soccorso sottomarini

Per quanto riguarda i mezzi sottomarini, sono impiegati droni sottomarini dotati di videocamere, che sono in grado di sondare il fondale marino anche dove gli altri mezzi non riescono ad arrivare. Sia la nave Deep Energy, sia la Skandi Vinland, sia l’Atlantic Merlin ne sono dotate di questo tipo di strumenti che possono arrivare fino ai 3.000 metri. La nave francese Atalante, invece, trasporta un drone capace di raggiunger i 6.000 metri di profondità, chiamato Victor 6.000. Inoltre, nelle operazioni di ricerca sono stati anche impiegati i Flyaway Deep Ocean Salvage System (Fadoss), sistemi in grado di sollevare fino a 27.200 chilogrammi dal fondo del mare a una profondità di 6.000 metri. Un sistema come questo è integrato nella Horizon Arctic.



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di Chiara Zennaro www.wired.it 2023-06-22 15:50:17 ,

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